A volte le opere d’arte assumono sembianze umane. O meglio, a volte sono gli artisti stessi che grazie alle loro vite e alle loro creature si trasformano in opere a sè stanti. Vincent Maria Brunetti incarna perfettamente questo stereotipo.
Dopo una carriera nella grigia Milano e in seguito ad una crisi mistica si trasferisce a Guagnano per realizzare una casa-museo a dir poco stravagante. Traendo ispirazione da Hundertwasser e Gaudì, la Vincent City è un tripudio di colori e gusto kitsch, interamente decorata da ceramiche e circondata da statue di santi e non, presenti in ogni angolo. Gli interventi artistici più classici si trovano all’interno, dove spiccano diversi mosaici dell’artista salentino Orodè. La casa è aperta a tutti, a tutte le ore e durante la giornata sprigiona continuamente musica dance udibile anche dalla strada. Vincent è li che vi aspetta sul suo sgabello, mentre dipinge le sue stravaganze. Uno spasso che compare anche nel film “Italian Sud-Est” del collettivo Fluid Video Crew.
Sometimes works of art take on human form. Or rather, sometimes the artists themselves thanks to their lives and their creatures are transformed into works in their own right. Vincent Maria Brunetti perfectly embodies this stereotype.