Viaggi, cibo, arredamento, moda, stili di vita: tantissime cose, negli ultimi 30 anni, sono stati investiti dal “low cost”. Se da un lato è aumentata la percezione delle possibilità di consumo, dall’altro ne è talvolta diminuita la qualità, introducendo soprattutto in occidente una “bulimia dell’acquisto” di moltissime cose – cibo compreso – non indispensabili né alla vita men che mai al benessere.
Tuttavia non è di economia globale e delle sue complesse dinamiche ciò di cui vogliamo parlare oggi ma ci soffermeremo sul recente cambio di tendenza: paradossalmente in un periodo di crisi, recessione e lenta ripresa delle economie mondiali, la frugalità è diventata il nuovo lusso e una nuova scelta di migliori stili di vita.
Scopriamo insieme come e perché le nuove scelte di vita frugali diventano scelte di consumo… di lusso.
Contraddizione in termini? Niente affatto. Ecco perché.
Cibo: se è vero che siamo quello che mangiamo
Il boom economico, l’aumento spasmodico di ipermercati e supermercati che dalle campagne extraurbane si sono insediati nei quartieri, hanno molto a lungo tolto posto e clientela alle vecchie botteghe.
Complici prezzi più competitivi e la possibilità di acquistare (quindi consumare ma anche sprecare) di più, la tendenza al cibo a basso costo ha avuto in realtà conseguenze anche sulla salute del consumatore.
Oggi finalmente i consumatori che scelgono il bio dinamico, il km zero, l’acquisto solidale e le botteghe dei sapori, tornano ad essere massa critica e a direzionare il mercato.
Il messaggio della frugalità di lusso diventa chiara: meglio spendere di più per cibo di qualità, prodotti in modo etico per l’ambiente e per la salute arrivando persino ad eliminare il superfluo. L’accettare un prezzo al consumo leggermente più alto equivale al comprenderne il maggior valore, sanitario, economico e sociale.
Interior design: liberare lo spazio per la crescita personale
Complice anche l’ingresso in tutto il mondo dello stile nordico e dello shabby chic, si inizia a rivalutare l’opportunità di tenere le case semi vuote, con pochi mobili di fattura buona.
Anche il riuso creativo è alla base di molte scelte di interior design, puntando a ridare nuova vita a mobili di ottima fattura ma antichi, piuttosto che acquistarne di nuovi di qualità inferiore.
Gli spazi vuoti aumentano, per creare meno disordine e impegno e per dedicare più tempo al cambiamento, alle relazioni e all’essenziale come scelta di vita.
Aumentano i materiali di bio edilizia, dal tadelakt alla terra cruda, dal legno grezzo alla pietra.
Viaggio: dal low cost al fair cost
L’epoca del low cost si sta ridimensionando.
Viaggiare in modo lento, o “slow” per usare un termine molto noto nel settore, è il nuovo modo per il viaggio di qualità.
Si tendono a prediligere luoghi non legati solo ai grandi brand del turismo per apprezzare la diversità e le infinite sfaccettature delle comunità locali, pratica che rende i moderni viaggiatori responsabili dei nuovi esploratori di un mondo esistito da sempre, ma sconosciuto o dimenticato.
Scopri di più sull’eleganza ricca di semplicità di Villa Lamie, Otranto.
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Investire in attività fisica e all’aperto
Anche l’era delle palestre e del fitness sta vivendo un periodo di rivalutazione in chiave green. Per molti anni ci siamo presi cura del nostro corpo chiudendoci in palestre, correndo su tapis roulant avendo di fronte solo uno specchio.
Adesso molte più persone decidono di far del bene al proprio corpo dedicandosi al trekking, alle lunghe passeggiate (in realtà molto più benefiche di ogni altro tipo di sport), allo yoga e alla meditazione.
Una riscoperta, insomma, del nostro essere animali nati per vivere all’aperto, luogo in cui il nostro corpo trae i maggiori benefici.
Moda: quando la qualità fa tendenza
Il rispetto per se stessi e per la qualità dei capi e della manodopera è una riflessione che tocca sempre più consumatori, anche in campo di moda.
Un tempo l’abito sartoriale era la sola possibile soluzione, poi il commercio è cambiato e la sartoria è diventa bene di lusso… finché un numero sempre crescente di consumatori non ha iniziato a re-invertire la tendenza, preferendo rivolgersi a sarti o a brand che producono in modo etico, seppur a costo più alto, scegliendo anche di “consumare” meno capi, in cambio di una qualità superiore.
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Una serie di scelte frugali e di lusso al contempo, che portano gli amanti dello stile ad acquistare meno e meglio, anche nel settore della moda e degli accessori, riscoprendo artigianato e originalità di prodotti non creati necessariamente in seri, che contengono energia positiva e sono baluardo di una decrescita felice e responsabile.