Qual è il significato dei pumi e le pale di fico d’India in ceramica? Cosa raccontano gli oggetti e i ricordi che porti via con te dopo il tuo viaggio in Puglia?
Da un viaggio in Puglia, si sa, non si va via a mani vuote.
Dalla peculiarità di alcuni oggetti, che ammaliano per loro natura, alla bontà di cibo e vino, unito alla possibilità di spedirli in tutto il mondo grazie alla modernizzazione delle migliori botteghe artigiane, chi ci viene a trovare porta via con sé tante cose, da tenere o da regalare.
Oggi vorremmo raccontarvi proprio che cosa c’è dietro i ricordi tangibili, gli oggetti, i souvenir più gettonati che portate via con voi e che vedete nelle stradine e nei negozi di artigianato di questa regione, così da dar loro ancora più valore.
Il Pumo di Puglia: la sua storia e il suo valore nascosto
Vi capiterà. camminando per le stradine di Otranto, Lecce, Ostuni e tanti altri luoghi della Puglia (ma soprattutto del Salento), di vedere negozietti e botteghe che vendono degli oggetti in ceramica a forma di pigna, ma lisci. Sono i pumi (o pomi), e sono legati ad una tradizione simbolica antichissima.
Il nome arrivato fino a noi deriva dal latino pomum, cioè frutto; è uno dei simboli della dea Pomona, dea romana dei frutti e, ovviamente, delle loro simbologie di prosperità, dolcezza, fecondità, eros.
I Pomi in ceramica hanno la forma non di un frutto in particolare ma dei boccioli che stanno per schiudersi e sono per questo simbolo di fecondità e, dal momento che nell’antichità i figli e la fecondità erano anche risorse economiche per le famiglie, sono arrivati anche a noi come simbolo di ricchezza e fortuna.
Regalarli, dunque, è augurio per il ricevente (la cultura folkloristica locale dice che portano fortuna solo se regalati).
Se cammini per le vie del Salento, alza lo sguardo, perché non vedrai i pumi solo nei negozi ma soprattutto sui balconi delle case nei centri storici.
Anche questa tradizione è antica, ma meno rispetto a quella dell’origina pagana.
I pumi in ceramica un tempo non erano alla portata di tutti e “ostentarli” sui davanzali erano indicatore di potere per le famiglie nobili e di ascesa sociale per le famiglie di commercianti che anelavano ad avvicinarsi alla nobiltà.
La migliore e più celebre tradizione di ceramisti che producono (tra l’altro) i pumi è a Grottaglie, in provincia di Taranto.
Bicchieri da Osteria per il vino locale
Ci è capitato che alcuni ospiti di un paio delle nostre ville e masserie nel Salento abbiano chiesto, incuriositi, come mai tra le stoviglie presenti, non avessero trovato i classici calici per il vino ma dei piccoli bicchieri.
Si trattava dei classici bicchieri da osteria, che hanno accompagnato molto a lungo la nostra tradizione, prima che si diffondessero nuovi modelli della cultura del bere.
Un tempo i bicchieri acquistati da privati e osti erano fatti… per durare il più a lungo possibile.
Inoltre, il vino era un bene apprezzato, certo, ma di cui non abusare. Era un bene, una ricchezza familiare.
Ecco che, dunque, si sono diffusi i piccoli bicchieri che noi definiamo “da osteria”, a forma di campanula e di dimensioni ridotte: la forma li rende più resistenti a urti e cadute.
Inoltre, in realtà, non tutti i vini hanno necessità, per essere goduti a pieno, di calici a stelo e ampi: vini come Negroamaro e Aglianico, con la loro fragranza monocorde al naso, danno il meglio di sé anche con i nostri amati, retrò e romantici bicchieri da osteria.
Luminarie: portare un pezzo di festa in casa
Le luminarie del Salento, in particolare e prime tra tutte quelle di Scorrano, hanno ormai fama internazionale.
Anche le luminarie si trovano sempre più spesso nelle bellissime botteghe artigiane del Salento come possibile oggetto da portare via, per arredare casa.
Sappiate che anche i salentini amano avere un fiore, un rosone o un altro simbolo, talvolta commissionato appositamente, alla testa del letto o in un angolo di casa.
Per noi è come un modo per tenere sempre nel cuore e nelle nostre case la magia delle feste di paese.
La tradizione dei luminaristi di Scorrano è ormai celebre in tutto il mondo: non si tratta più di semplici illuminazioni ma di veri e propri sistemi scenici e teatrali in grado di cambiare del tutto l’assetto delle città durante la loro installazione.
Se vieni nel Salento nella prima metà di luglio, a Scorrano potrai assistere a questo spettacolo di luci e magia che non ha eguali al mondo.
Se cerchi un posto nico per alloggiare, a non molta distanza e nella piena pace della campagna più tipica del Salento, ti proponiamo
Palazzo Artes e Palazzo Ferras.
Come potrai immaginare, meglio prenotare con diversi mesi di anticipo.
Pale di Fico d’India
Il fico d’India si chiama così perché non è una pianta autoctona in Italia ma proviene dal continente americano, arrivate in Italia quando ancora le si chiamava “Indie”, per ragioni storiche che conosciamo tutti bene.
Vero è che nel Salento, grazie ad un clima e terreno favorevole alla loro crescita in modo semplice, sono diventate simbolo del paesaggio del territorio.
Piante forti, succulente, dal frutto dolcissimo, sono anche molto facili da coltivare… fin troppo, dal momento che i contadini e agricoltori locali devono contingentarne l’impianto per non farle proliferare troppo.
Sempre più cari alle simbologie salentine, negli ultimi anni sono diventate anche simbolo di sostenibilità, grazie ai molteplici utilizzi non dei frutti ma delle “pale”.
Qui abbiamo fatto un approfondimento sui loro infiniti possibili utilizzi .
Piatti, bicchieri e brocche… con il gallo
Altro oggetto che trasmette “pugliesità” a prima vista: i piatti, bicchieri e brocche in terra cotta con il galletto.
Se le vedrai sui tavoli delle osterie pugliesi sappi che non si tratta di semplice “manierismo” della ristorazione: questi oggetti sono presenti e usatissimi anche nel quotidiano da moltissime famiglie locali.
Anche qui, andiamo indietro ai tempi delle divinità pagane, quando il gallo era associato a Mercurio, dio dei mercanti e degli artigiani; persino nel VI secolo A.C. a queste latitudini c’erano galli su piatti e vasi di vario materiale, come può vedere chi visita il museo della ceramica di Grottaglie.
Il gallo ha poi assunto, nella tradizione contadina molto forte in Puglia, la valenza dell’animale domestico per eccellenza, simbolo di protezione e portatore di ricchezza.
Spesso nelle decorazioni di tazze, bicchieri e brocche, è accompagnato da fiori azzurri o blu scuro stilizzato, usati per accentuare il valore nobile e sacro del gallo.
Oggi è rimasto un orpello dal quale noi pugliesi non ci vogliamo allontanare: danno un senso di casa, di accoglienza, ci riportano nel posto giusto.