La Storia delle masserie di Puglia, nelle sue origini architettoniche, ragioni storiche ed economiche, è complessa e interessante, ricca di fascino. Scopriamolo insieme.
Le bellissime masserie di Puglia che vediamo ancora oggi arricchire i paesaggi rurali del territorio, non sono legate solo all’antica necessità di sistemi difensivi contro le invasioni turche, e non nascono neanche solo dalle necessità produttive del sistema agrario di epoca Longobarda o Angioina.
Le masserie di Puglia sono uno specchio di un pezzo di storia locale che ha attraversato secoli.
Le masserie sono complessi edilizi sparsi per tutta la Puglia e anche in buona parte del meridione, e che da tempi antichissimi arrivano a noi, portatrici di un senso di protezione, accoglienza, privilegio e charme circondati da ricchezza legata alla terra.
C’è una ragione storica, che attraversa il filo del tempo se, in una masseria fortificata del Salento e di Puglia, sentiamo di “non avere bisogno di altro”.
Scopriremo insieme che quello che ci porta a scegliere oggi una masseria in Puglia come meta delle nostre vacanze di charme e relax è tutt’altro che un sentimento moderno, ma ha radici nella nostra memoria collettiva.
Scopriamo insieme come hanno fatto questi complessi edilizi pensati per alimentare un sistema economico a diventare il sogno di tanti di noi.
C’è un motivo antico, un filo comune che unisce la storia medievale a quella attuale di chi cerca pace, serenità, un angolo lontano dalla routine per potersi caricare.
Le origini delle masserie: da necessità produttiva a necessità sociale e, infine, emotiva
La parola masseria deriva dal latino massa, cioè “insieme di fondi agricoli”; dunque la masseria come concetto nasce come un insediamento edilizio rurale, con più terre e più case, tra il XVI – XVII secolo.
Si tratta di un sistema basato su convivenza e vicinato, cooperazione al fine di unire forze e risorse; era inizialmente una necessità di contadini e pastori, che ha caratterizzato molto a lungo i nuclei autonomi di un sistema sociale in cui l’isolamento poteva essere molto pericoloso.
Sia Angioini che Longobardi incentivarono e incoraggiarono questo sistema di produzione e condivisione di spazi, anche alla luce dell’efficienza produttiva che comportava, e il sistema dei latifondi approfittò fortemente di questo sistema sociale che aumentava la produzione e la rendita.
Dalla metà del XVII secolo, con l’affermarsi di netti miglioramenti in campo agricolo, quelli che erano ancora prettamente sistemi abitativi rurali, acquisirono alcune caratteristiche che li fece diventare un po’ più simili a ciò che noi conosciamo e vediamo oggi:
- migliore vivibilità e “gradevolezza” anche estetica
- mura di recinzione connettive di terre e case
- la presenza dei nuclei abitativi degli stessi proprietari terrieri.
In particolare questi ultimi, dal XVII secolo e poi in crescendo nei due secoli successivi, agli arbori della rivoluzione industriale, trovarono in queste campagne e in queste terre un rifugio, un luogo di pace e protezione fisica ed emotiva da caos, malattie, sporcizia.
Arrivarono dunque, nelle masserie di Puglia, i portali, i fregi, le balconate, il lusso e lo charme che oggi decliniamo con gusto diverso ma con intenti simili.
In particolare, si affermarono gli elementi dell’estetica che ancora oggi amiamo, che unisce i fregi dei portali e gli elementi “di lusso” a quelli contadini.
La dicotomia tra semplice e pregiato che ancora oggi ci affascina nasce, nell’immaginario collettivo, in quell’epoca, alle porte dalla fuga da un sistema utile ma escludente, arrivato fino a noi con il nome di capitalismo.
Le masserie fortificate
Facciamo un passo indietro.
Moltissime masserie di Puglia e del Salento sono accompagnate dall’aggettivo “fortificate”.
Che differenza c’è con le altre masserie?
Ci sono degli eventi che segnano la storia di un territorio più di altri, ne marcano l’immaginario, diventano un po’ storia, un po’ leggenda. Nella storia del Salento possiamo sicuramente parlare dell’Invasione dei Turchi, nel 1481, come uno di questi avvenimento.
In realtà la Puglia e il Salento erano già terre soggette ad invasioni, terre di conquista, avamposto strategico e le necessità difensive prescindevano dall’evento che ha storicamente sconvolto l’immaginario collettivo.
Tuttavia, nello scacchiere socio politico dell’epoca post invasione turca, il fenomeno masserizio si è legato a doppia mandata una funzione difensiva: fu re Carlo V che per primo decise di creare un sistema di rafforzamento difensivo della costa adriatica e ionica attraverso una cintura di torri di avvistamento, di cui il Salento è disseminato.
Fu questo il momento storico che non solo ha sparso torri di avvistamento lungo la costa, dando il nome alle spiagge che più amiamo (Torre Colimena, Torre Inserraglio, Torre dell’Orso e via dicendo), ma anche il periodo in cui l’edilizia delle masserie è cambiata:
Cinte murarie più imponenti, case più “alte”, simili a palazzi o piccoli castelli e, ovviamente, torri di vedetta e difesa.
La masseria è diventata così, da allora e poi nei secoli a venire, un minuscolo “feudo” autarchico, in cui produzione e protezione sono la base di un sistema e, ovviamente, anche di un sentimento diffuso di isolamento, protezione, auto sufficienza, che arriva fino a noi e a quello che proviamo quando soggiorniamo in un’antica masseria fortificata.
Contattaci per il tuo soggiorno in un pezzo di storia, di cultura collettiva e, ovviamente, in un angolo di pace per te.