Da studi e ricerche, da viaggiatori frequenti a riviste, ormai sempre più persone lo sanno: viaggiare da soli, anche solo una volta ogni tanto, fa bene.
Non solo: studi dimostrano che un po’ di sana solitudine fa bene all’individuo indipendentemente dal viaggio, aiutando a ridurre i livelli di cortisolo (anche detto ormone dello stress) e permettendoci di acquistare un po’ di serenità.
Certo, al giorno d’oggi dire “fare un viaggio in solitaria” perde il significato che aveva un tempo, dal momento che quasi sempre portiamo con noi tutti i nostri contatti e follower sui social network con i quali, quando necessario, condividiamo battute, paesaggi, idee, attenuando il senso di solitudine che ogni tanto poteva attanagliare un viaggiatore in solitaria fino a 15 anni fa.
Eppure ci sono ricerche importanti che ci dicono che anche oggi, nell’epoca in cui sembra che siamo sempre tutti vicini, viaggiare da soli ha degli enormi benefici sull’autostima, la concentrazione e la consapevolezza di sé.
Vediamone insieme alcuni:
Nuova percezione del tempo
Quando sei solo, non devi “stare dietro a nessuno”, tanto meno avanti, in termini di tempo. Non devi attendere o farti attendere, per qualche giorno il concetto stesso di anticipo o ritardo si deve basare soltanto sui tuoi ritmi di vita personali.
Sembra una sciocchezza o una cosa da poco, ma in realtà imparare ad assecondare i propri tempi è un toccasana per la nostra salute psicofisica.
Ovviamente, per assecondare i nostri ritmi e bioritmi, prima dobbiamo conoscerli e per farlo, alcuni giorni da soli sono indispensabili.
Ripulire i pensieri
Non pensare a nulla… in realtà non è possibile, pensiamo sempre a qualcosa. L’importante è cercare di “pulire” il più possibile i nostri pensieri da ciò che ci porta ad accumulare stress, tra cui lavoro, orari e oneri.
Impariamo anche a pensare ai nostri cari in modo sano, non legando il pensiero a cose negative e “tossiche” come i doveri che abbiamo nei loro confronti ma al benessere che sappiamo darci reciprocamente.
Creatività
Ripensare a tutti i nostri “impegni” da un nuovo (sano) punto di vista e ripulire i pensieri dalla negatività ci aiuta anche ad essere più creativi e a ritrovare l’entusiasmo perduto per le cose che facciamo.
Ovviamente, per aumentare la creatività e ripulire i pensieri, alcune attività sono più utili di altre, ad esempio:
Svolgere attività manuali
Non di solo pensiero vive il genere umano: il nostro benessere psico fisico, la capacità di concentrazione sono anche legati al corpo.
Svolgere da soli attività prettamente fisiche e manuali come il giardinaggio o la raccolta di frutti spontanei può essere di grande aiuto per il nostro benessere e per aiutare sia la creatività che la concentrazione. Ovviamente, ogni attività è molto più benefica se fatta all’aria aperta.
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Cerca una “stanza tutta per te”
La letteratura ci insegna l’importanza dei giusti spazi per la giusta consapevolezza di noi stessi e l’importanza che dobbiamo darci.
Scegliere la giusta location in cui trascorrere un viaggio o un po’ di tempo da soli è il primo atto di amore che facciamo in questo percorso di riconciliazione con il nostro benessere.
Un appartamento in una città d’arte, una dependance in un casale di campagna, un mini appartamento in un complesso masseria sono tutte tipologie ideali per dedicarsi le giuste coccole.
Cercare anche (solo) la solitudine dai social
Per quanto detto già nella prefazione, oggi è difficile essere o sentirsi davvero soli. Almeno all’apparenza. L’essere costantemente appagati da like e reazioni immediate ma superficiali ci dà un senso immediato di sollievo (anche questa è una reazione biochimica dimostrata dalla scienza) che ci porta a non cercare contatti veri, facendoci letteralmente “accontentare” dai contatti virtuali.
Qualche giorno da soli è utile anche a non cadere in questa trappola insidiosa, perché allontanandoci per un po’ dai social, oltre che a dedicarci di più a noi stessi, all’approfondimento, al senso critico, aumentiamo il desiderio di interazioni reali, che cercheremo al nostro rientro o alla fine del periodo di “solitudine cercata”.