Sono singolari, simpatici, diretti (a volte fin troppo).
Sanno essere formali sino all’affettazione e all’improvviso diventano intimi e confidenziali come se avessero il tuo stesso sangue e irrompono nella tua vita con una disinvoltura ignota persino al popolo di facebook.
Li ami e li odi, i pugliesi. Sono ipercritici, contraddittori, sognatori.
Con le dovute differenziazioni territoriali e poi ovviamente anche personali, ci sono dei tratti che li accomuna tutti, dal Gargano al Salento, passando per gli oltre 400 km che dividono l’estremità a nord dall’estremità a Sud. E ci sono delle frasi che è prudente non dire.
Eccone alcune.
1 – Non iniziare una frase dicendo “Voi Pugliesi”
Lo so, lo so, sulla base di questa affermazione possiamo dire che tutto questo articolo sulle 10 frasi da non dire ai pugliesi parte con il piede sbagliato. Beh, è la verità.
La Puglia ha una tale diversità e vastità che tocca la storia, la conformazione territoriale, l’economia, la musica e la cultura, che è azzardato accomunare tutti i pugliesi.
E quando ce ne si esce con la formula “voi pugliesi” aspettatevi un sermone di 45 minuti su diversità, cultura e persino linguistica. In effetti un foggiano che parla in dialetto non capisce un leccese che parla in dialetto, il quale non capirà un barese che parla il dialetto e così via.
Babele esiste, ed è il tacco d’Italia.
2- “Ho preso una burratina ottima alla Esselunga”
Il problema non è la Esselunga, rispettabilissima catena che sfama fuori sede e non solo. Vale lo stesso per tutti gli altri supermercati del mondo.
La burratina non si acquista al supermercato. E se sì… non è ottima, ne spettacolare né superlativi da qui derivati.
3- “Conosci un posto dalle tue parti dove soggiornare la settimana di ferragosto?” (il giorno prima dell’inizio della settimana di ferragosto)
Ora, amici, mettiamoci nei panni di un/una pugliese.
Sanno di vivere in un paradiso, eppure sanno che gli altri lo considerano ancora l’ultima spiaggia (forse per questioni meramente geografiche); ogni pugliese, ogni anno, viene chiamato da almeno due o tre coppie di amici che sono rimasti un po’ indietro con la pianificazione delle vacanze e chiedono, tipo il 13 agosto, se “conosci un posto dalle tue parti per una settimana di vacanza”.
Indipendentemente dalla risposta che riceverete, sappiate che ciò che un pugliese pensa è:
“Certo che ne conosco ma, pensa un po’, il 98% dei posti sono tutti prenotati”.
Al che, il pugliese si prodigherà per scovare quel 2% di luoghi con un posto letto libero. In alternativa vi darà casa. Perché non far venire la gente è puglia è peccato mortale.
4 – Però in Puglia mancano le strutture e i servizi
I motivi per cui questa frase non piace sono:
- Viene da chi ha trovato posto nel 2% delle strutture che ad agosto erano rimaste vuote.
- Viene da chi è abituato ad andare in vacanza in Liguria e Rimini, posti bellissimi ma collegati da una rete autostradale e ferroviaria un tantino più fitta di quella pugliese (e, sì, rosichiamo un po’)
- A volte è una considerazione vera, e anche di questa imperfezione che resta dopo anni di lavoro e miglioramenti, a noi orgogliosi come vichinghi dagli occhi scuri un po’ fa male.
5 – Ma non parli come Lino Banfi/Checco Zalone (a seconda della generazione)
Difficile prendere come complimento una constatazione dell’ovvio.
Banfi e Luca Pasquale Medici sono due grandi artisti che sono stati in grado di creare delle vere e proprie “maschere” da commedia dell’arte. Non a caso sono colti, parlano un italiano ottimo, Banfi ha anche una dizione perfetta mentre il celebre Checco Zalone ha una cultura musicale invidiabile a molti cantanti già o meno veri.
Un personaggio comico con tratti territoriali nasce e cresce come caricatura, non come ritratto del reale. Più o meno come Max Pezzali che un po’ per ridere negli anni ’80 ha inventato frasi come “te la tiri”, “sei uno sfigato”, “non me la menare”… Perché sono frasi inventate da lui… vero?
6 – “Giusto un assaggino”
Che tu sia ospite da amici, che tu sia in un ristorante o una trattoria, dimentica per sempre il concetto di assaggino. L’antipasto della casa è il corrispettivo di un banchetto nuziale (al costo di un aperitivo). È bene farsene da subito una ragione.
7 – “Qui manca lo spirito imprenditoriale”
A dirla tutta, questa frase è spesso fonte di dissidio tra indigeni. Cioè, ogni tanto un pugliese se ne esce con questa affermazione, si fanno due squadre come nel Rugby e si inizia a menarsele senza nemmeno badare alla palla (cioè, l’idea che non ci sia spirito imprenditoriale).
Se sentite due pugliesi che litigano su cibo, religione, politica, amore, vecchi rancori, sappiate che probabilmente sono partiti dalla frase “qui manca spirito imprenditoriale”.
Si tratta infatti di un’affermazione che racchiude troppe domande complesse e istanze mai risolte, tipo: che cosa è davvero lo spirito imprenditoriale? Fare soldi o creare benessere condiviso? Crescere sempre o a volte fermarsi e fare un passo indietro?
Quindi non se ne viene mai a capo…
8 – “Sono astemio”
Sono troppo pugliese per spiegare con freddezza scientifica il motivo per cui questa frase non va detta.
9 – “L’olio pugliese è troppo forte, copre i sapori”
Ogni volta che un pugliese sente questa pur legittimissima opinione, inizia a pensare che la libertà di opinione sia un concetto sopravvalutato.
10 – “Non sono mai stato in Puglia”
Prima di dire questa frase ad un pugliese, è meglio imbonirselo, farselo amico, farlo bere o fumare sostanze illegali. Altrimenti vi guarderà sempre con sospetto. Per un pugliese, se non hai mai visto la Puglia hai qualcosa da nascondere, qualche peccato terribile che vuoi espiare, punendoti attraverso la negazione della bellezza.
Meglio addentrarsi nell’argomento dicendo: “Eh, la Puglia… il sogno di sempre”. Oppure, rendere la frase meno perentoria dicendo: “Sai, sto progettando finalmente un viaggio in Puglia”.
Sostanzialmente hai dichiarato di non averla mai vista, ma agli occhi di un pugliese apparirai più credibile e desterai meno sospetto.
Hai mai conosciuto “un pugliese”? Ci sono altre frasi che consigli di non dire?